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Articoli di Lorena Bianchetti

GMG 2013: qualche pensiero in chiusura

L’ultima pagina di un’esperienza unica come la GMG di Rio de Janeiro 2013!

La giornata mondiale della gioventu’ e il mio viaggio si avviano alla conclusione e i bilanci sono inevitabili. A casa riporto tutto quello che ho vissuto e respirato. Porto i tanti volti, le tante storie che ho ascoltato, le sofferenze e le speranze. Infondo le GMg sono anche questo: un momento in cui guardarsi allo specchio per capire veramente in quale direzione andare. E gli incontri, quelli gratuiti, senza secondi fini, in questi contesti, sono davvero facili e numerosi. Il saluto a chi non si conosce e’ frequente e spontaneo, basta l’incrocio dello sguardo e, anche se si dovesse decidere di andare ad una GMg senza conoscere nessuno, di certo non si vivrebbero problemi perché ogni gruppo e’, per natura, aperto all’accoglienza e alla condivisione.

A casa porto quel fiume di ragazzi che attraversano un ponte per raggiungere Copacabana, porto quel gruppo che teneva una lunga corda per non disperdersi tra la folla. Porto il Papa, la sua disponibilità ad essere tra la gente e quella sua costanza nel mettere al centro ogni persona che incontra. Porto la sua immagine nell’utilitaria appena arrivato a Rio e faccio tesoro della sua lotta alla cultura dello scarto:’A volte sembra che per alcuni, i rapporti umani siano regolati da due “dogmi” moderni: efficienza e pragmatismo. E allora c’è da andare controcorrente’ ha detto nella cattedrale di Rio. E come non sentire l’importanza, specialmente in questo periodo storico, dell’invito durante la via Crucis, a non fare come Pilato che potrebbe ‘salvare la vita a Gesù ma se ne lava le mani’? Papa Bergoglio piace perche’ dice la verita’, perché le sue parole hanno significato in quanto vissute. È testimone credibile e Francesco, per lui, non è un semplice nome ma il titolo di un nuovo progetto della Chiesa. Mi è piaciuta questa XXVIII GMg, nonostante il mal tempo. Mi e’ piaciuta Rio ma non le sue contraddizioni. Mi ha stupito il traffico e ho vissuto situazioni surreali grazie alla cocciutaggine della maggior parte dei brasiliani che non si sforzano a dire qualche parola di inglese o di spagnolo per parlare con gli europei. E anche se l’organizzazione locale non sempre e’ stata perfetta, conservo con tenerezza gli sguardi della gente del posto che cammina scalza lungo la strada e con malinconia i visi di quelli che vendono le noccioline sotto ai ponti delle tangenziali. Nella valigia ho messo un solo suvenir, le infradito gialle e verdi, i colori del Brasile. L’ho comprate da un giornalaio perché li’ sono il tipo di calzature più diffuse tra la gente. Oggi (domenica) la conclusione, la grande messa in cui verra’ annunciata tra l’altro, la sede della prossima Gmg.

E’ stata una grande prova per Rio de Janeiro. La città, che accoglierà le partite della coppa del Mondo nel 2014 e i giochi Olimpici nel 2016 ha ancora qualcosa su cui lavorare dal punto di vista organizzativo. Quello che è certo però è che, l’America Latina, che è il paese con il maggior numero di cattolici al mondo, può vantare nella sua storia, la presenza di un evento che sicuramente è stato megafono importante di lotta all’indifferenza e all’ingiustizia.

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