Il fidanzamento e’ tempo speciale, e’ un percorso da vivere con intensità e responsabilità. Troppo spesso oggi questa espressione viene svuotata del significato profondo che propone.
Nell’epoca dell’usa e getta dei sentimenti il termine fidanzamento e’ percepito come qualcosa di antico e ‘troppo impegnativo’. A questa società, a volte, non piace fare le cose sul serio perché le priorità vengono date a tutto ciò che può permettere un’affermazione personale capace di far stare al centro dell’attenzione.
I sentimenti e la costruzioni di relazioni fondate su verità, responsabilità, accoglienza e ascolto dell’altro spaventano, sono avvertiti, troppo spesso, come una perdita di tempo a quel divertimento, a quell’effimero che, in realta’, cancella gli strumenti necessari per farci essere veramente felici.
Il fidanzamento e’ un momento di prova, e’ un iniziare a camminare insieme, un conoscersi, un tempo di ascolto e di incontro. Ecco perché, paradossalmente, vivere momenti difficili di vita dopo un po’ che si è conosciuto l’altro può essere un dono. L’indole di una persona si conosce veramente nelle prove che la vita ci offre.
L’amore vero va al di la’ degli orpelli, delle fiabe e costruire una famiglia significa condividere una quotidianità meravigliosa che pero’ puo’ anche essere segnata da momenti duri . Scegliere l’altra metà significa amarla nella sua interezza, nella sua specificità. L’amore non è un gioco, non è il sollazzo di un eventuale narcisismo, l’amore e’ estasi e razionalità allo stesso tempo, incanto e dono.
Non sono dunque le stesse passioni, gli stessi gusti o la combinazione perfetta di segni zodiacali a decretare la nostra metà ma qualcosa che va un pochino più in profondità. Tutte quelle paure di assumersi responsabilita’ e dunque di crescere che toccano molte persone della nostra societa’ sono porte chiuse in faccia al dono dell’amore. Quest’ultimo viene, spesso, colmato con un fast food di rapporti che pero’ ferisce dentro lasciando solo solitudine.
Bruciare le tappe, non rispettare la trepidazione dell”attesa dell’incontro, vivere tutto con la stessa velocità con cui si macinano i social networks significa togliersi opportunità. Conoscere l’altro non implica un cliccare ‘i like’ sull’immagine che i nostri sogni hanno costruito: incontrare l’altro significa conoscerne anche quelle fragilità da sostenere e colmare affinché l’uno diventi complementare dell’altro.
