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Articoli di Lorena Bianchetti

La Festa dell’amore

Si avvicina San Valentino, la festa dell’amore.
Tra le varie mail che ricevo quotidianamente mi ha colpito una domanda di un’amica, le ho risposto personalmente, ma mi fa piacere condividere la mia risposta anche con voi.

Cara amica,

Si, sono completamente d’accordo con te: la festa dell’amore non può essere una volta all’anno perché l’amore è, di per sé una festa, giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante.

L’amore è immensità, attimo di eternità, gratuità, pace, serenità, senso, interezza, rispetto, eleganza, gioia, forza nella difficoltà, sogno che diventa realtà, completezza e tanto altro ancora.

In effetti, non si può circoscrivere l’amore con le parole, con una definizione, tanto è grande e sfaccettato questo sentimento.

Una volta, una psicologa mi disse che l’amore è l’incontro di due patologie che si completano. Le chiesi il senso di questa affermazione che, così espressa, mi dava l’idea di un sentimento malato e distorto. Lei mi disse che ognuno di noi ha delle propensioni coltivate in base al nostro passato, al rapporto che abbiamo avuto con i nostri genitori e che, in genere, ci innamoriamo della persona a cui pensiamo di poterle riversare: se una persona ha l’istinto di accudire qualcuno per esempio, la combinazione perfetta è incontrare qualcun altro che invece ama essere accudito.

Non so per quale motivo ma a me questa spiegazione non convince completamente.

Penso che l’amore sia un dono del cielo e dietro tutte quelle spiegazioni scientifiche ci vedo poca gratuita’ e molta utilità.
L’amore, quello con la A maiuscola non è capace di utilizzare l’altro: chi ama desidera la felicità della sua metà, la sa ascoltare e non proietta desideri che spingono alla voglia di cambiare l’altro.

Lo si ama per quello che è, nella sua specificità, nella sua bellezza ma anche nelle sue fragilità.

E ancora, chi ama dà tutto se stesso per l’altro ma ad un patto, che quest’ultimo non se ne approfitti e rispetti chi riversa tante attenzioni come se si trattasse di se stesso.
Reciprocità insomma, passione ma anche razionalità.

Un rapporto tra due persone con valori e progetti di vita diversi e’ più difficile che viva l’incanto dell’eternità a meno che, uno dei due, non violenti completamente se stesso; ciò significa però perdere autenticità.

Da qui l’importanza del periodo del fidanzamento, un tempo necessario di conoscenza e condivisione che, se ben utilizzato, ci dà la possibilità di prendersi per mano e di spiccare quel volo che permette, guardando ogni giorno nella stessa direzione, di essere una persona migliore.

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