News

Articoli di Lorena Bianchetti

Quel desiderio di Purezza

La solennità del Corpus Domini viene subito dopo quella della Santissima Trinità. Due feste importanti per un credente che, spesso, sono arricchite dalle processioni.

Confesso che sono particolarmente legata agli appuntamenti di devozione popolare: hanno scandito la mia infanzia e sono stati fonte di grande arricchimento per la mia fede.
Quando ero molto piccola avevo l’abitudine di trascorrere le vacanze estive dai miei nonni in campagna a Velletri, in provincia di Roma. E grazie a nonna Lina che ho conosciuto le processioni nel Santuario della Santissima Trinità. Avevo dieci anni e, anche se a quell’età non possedevo la consapevolezza del significato di alcuni gesti, sentivo quel luogo sconfinato sul cocuzzolo di una montagna come qualcosa di molto speciale per due motivi: primo, per quella sfilata di bancarelle dove i miei occhi e la mia curiosità si inebriavano fino all’ubriacatura più assoluta e poi per quell’atmosfera di bontà, raccoglimento e umiltà che, senza ragione, mi facevano stare bene.

Partivamo molto presto. Con il buio e dopo un lungo viaggio in macchina arrivavamo al santuario: lì il mio sguardo si perdeva in quel cielo che mi sembrava particolarmente vicino all’occhio di Dio. Le foto delle persone che avevano ricevuto grazie riempivano le rocce costeggianti la stradina sterrata che si doveva obbligatoriamente percorrere per arrivare alla Chiesa e, mentre qualche mendicante invocava elemosine, io mi perdevo tra gli ex voto avvolti in merletti come segno di riconoscenza, stando attenta a non scivolare sulla cera delle candele.

In quel santuario tutto sembrava fennarsi, tutto era assorbito in un silenzio che toglieva le maschere della quotidianità. Lì ognuno, per un giorno, voleva essere buono. Respiravo ogni cosa e poi stendevo il gomito
dando la mano a nonna. Aveva la mano grassottella ed ero felice di vederla indossare l’abito più elegante per quell’occasione.
Mi commuoveva la sua semplicità e vederla in festa per la preghiera mi faceva sentire davvero fortunata.

Nonna è morta il 20 febbraio 2007 ma a lei, oltre all’amore immenso che mi ha trasmesso, devo la bellezza della semplicità del mondo agricolo per il quale lavorava insieme al nonno (erano produttori di vino) e le emozioni delle processioni che abbiamo vissuto insieme.

“Evviva Maria, Evviva Maria”. Ancora oggi provo una tenerezza infinita quando sento il grido delle donne di fronte alla Madonna delle Grazie di Velletri. “O Santa Vergine, prega per me…”. Mi commuovevo di fronte a quel canto stridulo e spesso stonato delle pie donne che facevano da colonna sonora della Madonna ingioiellata mentre sfilava per le stradine.

Nonna era devota a Maria e quella devozione mi iniettava bellezza. Amo profondamente quella parte della mia vita: già allora la sentivo preparatoria e di grande investimento per la mia esistenza.

Sì, è vero, le processioni a volte erano piene di assurde ostentazioni ma quelle preghiere, quel desiderio di purezza che respiravo nella gente, impregnavano l’atmosfera di una pietà profonda che coccolava il mio cuore riempiendolo di amore profondo.

Condividi questa News!